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Montecitorio 18 giugno 2010

Posted by 7sinsrometour in Avarizia.
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La storia del palazzo inizia nella prima metà del 1600 quando Innocenzo X commissionò a Gian Lorenzo Bernini di realizzare una residenza per la famiglia Ludovisi. È ancora discussa l’origine del toponimo della modesta altura sulla quale fu costruito il palazzo: c’è chi ritiene che in epoca romana vi si svolgessero le assemblee elettorali (da cui “mons citatorius”) e chi pensa che il nome deriverebbe dal fatto che vi venivano scaricati i materiali di risulta della bonifica del vicino Campo Marzio (“mons acceptorius”). Il Bernini, straordinario interprete del barocco romano, realizzò un edificio che, sia nella struttura che nelle decorazioni, si adatta alla morfologia del territorio. La facciata del palazzo, lievemente curva, segue l’andamento della collina artificiale e gli elementi di pietra appena sbozzata, dai quali fuoriescono foglie e rametti spezzati, simulano un edificio costruito nella viva roccia. Morto il papa nel 1655, i lavori dovettero essere interrotti bruscamente a causa delle difficoltà economiche dei Ludovisi, per essere ripresi più di trent’anni dopo per volere di Innocenzo XII (famoso per il suo antinepotismo), che originariamente intendeva destinare il palazzo come ospizio per i poveri per decidere in seguito di installarvi il massimo organismo dell’amministrazione della giustizia: la Curia Pontificia. Dopo la morte di Bernini, il progetto passò a Carlo Fontana che modificò profondamente il progetto originale, conservando comunque la caratteristica facciata convessa e aggiungendovi il campanile a vela. La Curia fu inaugurata nel 1696. Oltre ai tribunali pontifici, il palazzo fu anche sede del Governatorato di Roma e della direzione di polizia, assumendo così un ruolo di spicco nella vita giudiziaria e amministrativa del governo pontificio. Le più importanti sale di rappresentanza si trovano al secondo piano, insieme agli uffici del Presidente e dei componenti dell’Ufficio di Presidenza e del Segretario generale. Attraverso uno scalone monumentale, si accede al cosiddetto corridoio dei busti, lungo il quale sono esposti una trentina di busti in bronzo e marmo di illustri deputati. Un altro salone è chiamato “della Lupa”, l’ambiente più ampio dell’ala berniniana, che deve il suo nome alla presenza di una scultura in bronzo della lupa capitolina. Qui fu proclamato il risultato del referendum istituzionale del 2 giugno 1946 e si svolgono ancora oggi riunioni importanti. A sinistra del salone della Lupa si affaccia la Biblioteca del Presidente, dove si tengono le riunioni dell’Ufficio di Presidenza e degli altri organi della Camera. Sul lato destro è invece situata la Sala Aldo Moro. L’intitolazione della storica sala è avvenuta il 13 maggio 2008, alla presenza del Presidente della Camera Gianfranco Fini, quando ricorreva il trentesimo anniversario della scomparsa del politico. La sala, che prima era soprannominata Sala gialla per il colore della tappezzeria, è arredata con mobili in stile rococò provenienti dalla Reggia di Caserta.

A Palazzo Montecitorio si trovano più di mille dipinti e sculture datati tra il XVI e XX secolo, alcune migliaia di incisioni e stampe di varie epoche, un nucleo consistente di reperti archeologici e una discreta quantità di beni artistici, quali: orologi, mobili d’epoca, arazzi e busti. Una buona parte di queste opere è di proprietà delle varie Soprintendenze e si trova in deposito temporaneo presso la Camera dei deputati. La rimanente parte del patrimonio artistico, rappresentata soprattutto da opere d’arte moderna e contemporanea, è stata direttamente acquisita in proprietà dalla Camera a partire dagli anni trenta. Una piccola parte del patrimonio artistico è inoltre rappresentata da donazioni fatte sia dagli artisti che dagli eredi. Nel corso della XIII legislatura, si è deciso di procedere alla restituzione, alle varie Soprintendenze proprietarie, di un buon numero di opere collocate temporaneamente alla Camera dei deputati per favorire la ricostituzione del patrimonio museale di tali istituzioni. Tra le opere più famose restituite figurano:

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